Ciao a tutti e benvenuti sul mio canale. Avete presente quegli odiosi pannelli HDF che si gonfiano e si deformano quando vengono a contatto con l’umidità? Ecco, in questo video vi parlerò dei pro e dei contro di quelli resistenti all’umidità.
Le lastre in gessofibra resistenti all’umidità sono composte da SOLFATO DI CALCIO, rinforzato con FIBRE DI CELLULOSA e additivi idrofobizzanti.
Sono particolarmente indicate in ambienti umidi come bagni, cucine e cantine, dove la formazione di muffe e funghi è un rischio concreto. Possono essere utilizzate sia per rivestimenti murali che per pavimentazioni.
Il GFK, sebbene sia resistente all’umidità, presenta alcuni svantaggi:
- Costi elevati: Le lastre in GFK sono più costose rispetto ai normali pannelli di cartongesso.
- Peso: Le lastre in GFK sono più pesanti del cartongesso, il che può complicare l’installazione e richiedere rinforzi strutturali.
- Rigidità: Il GFK è più rigido del cartongesso, il che lo rende più fragile e soggetto a rotture.
- Difficoltà di lavorazione: Il GFK è più difficile da tagliare e modellare rispetto al cartongesso, richiedendo utensili specifici.
- Infiammabilità: Sebbene sia ignifugo, il GFK può emettere fumi tossici in caso di incendio.
La posa di un pavimento con GFK prevede i seguenti passi:
- Preparazione del sottofondo: Assicurati che il sottofondo sia livellato, asciutto e privo di detriti.
- Posa del massetto autolivellante: Versa un massetto autolivellante sul sottofondo per creare una superficie liscia e stabile.
- Incollaggio delle lastre: Applica un adesivo apposito sul massetto e posiziona le lastre in GFK, lasciando una fuga di circa 3 mm tra loro.
- Serraggio delle lastre: Usa viti e rondelle per serrare le lastre al massetto.
- Sigillatura delle fughe: Sigilla le fughe tra le lastre con uno stucco adatto.
- Rifinitura: Carteggia la superficie e applica un rivestimento protettivo, come vernice o resina epossidica.